Sette Gennaio: l’arroganza e la conoscenza

 

donnalupo

 

Ho deciso di aggiungere due chiavi psicologiche di lettura, il confronto e l’importanza del contesto e della paura, alla riflessione di Luisa Muraro della storica Libreria di Milano che a nome delle donne – anche a mio nome – esprime chiaro il suo pensiero:

“La libertà d’espressione è un bene prezioso che va difeso con tutto il coraggio che abbiamo e i mezzi leciti di cui disponiamo. Per la stessa ragione, il bene di esprimerci liberamente va usato senza censure ma con la necessaria saggezza. Offendere i sentimenti profondi di donne e uomini non per una libera trasformazione della cultura ma solo per avere successo, come vendere più copie di un libro o di un film, questo non è saggezza. Peggio ancora è servirsi della libertà d’espressione per fomentare l’odio e la paura tra culture diverse, quale che sia lo scopo.”

La sfida, la guerra, la pena di morte, l’odio, il nemico, la difesa, il torto e la ragione: sono le parole ascoltate e lette negli ultimi giorni e rimandano ad una visione malata, univoca, divisoria, escludente, ancora una volta, infelice ed onnipotente della umanità.

Esercitare il pensiero, il dubbio, l’ironia, la dialettica, il giudizio, la scelta significa credere che nasciamo con libertà in comunità. Chiarisco il significato della saggezza a cui fa riferimento la filosofa.

Non è in discussione la libertà di espressione, ma le espressioni e le libertà. Impariamo la correttezza psicologica delle interazioni, l’atteggiamento di fondo che diventa accettazione nei confronti dell’umanità diversa, impariamo il senso della relazione e il modo di comunicare pensieri e sentimenti.

Le libertà esprimono l’idea di libertà coniugata in contesti diversi, la libertà contestualizzata, che tiene conto di chi si è, del proprio ruolo, di chi sono gli altri e quale ruolo svolgono e tiene conto della situazione nella quale si propongono azioni come lo scrivere e il parlare in pubblico.

Prendo in prestito dalla tecnica di terapia di gruppo in Analisi Transazionale una operazioneil confronto – ampliandone, però l’applicazione. Confrontare significa utilizzare le informazioni che si hanno dell’altra persona, mettendo in evidenza l’incongruenza per sconcertarla, per metterla in crisi, fuori equilibrio.

L’invito di Eric Berne (1) è a decidere con responsabilità il confronto per una maggiore comprensione delle dinamiche interagenti. Mai per conquistare, mortificare e svalutare l’altro/a. Davanti all’inganno, anche inconsapevole o al gioco <a stupido/a> scegliamo di confrontare, certi che l’altra persona sia capace di cogliere l’incongruenza, di perdonarsi e di uscire dall’impasse e “generare una ridistribuzione dell’investimento di carica”. Il rischio è finire nella situazione inutile di accusa e di offesa, nell’attacco polemico, nella lite sfidante che bloccano tutti e non consentono né la coscienza nè la conoscenza.

Le condizioni che permettono il confronto prevedono, da parte di chi lo propone, la risoluzione delle smanie di conquista espresse nei toni di sarcasmo. Da parte di chi lo riceve, il silenzio e la riflessione che possono avviare un eventuale ripensamento; non perché l’esperto o il potente di turno ne sia compiaciuto, ma per la curiosità e la gioia davanti ad una opzione possibile, scoperta proprio attraverso il confronto.

L’ironia, la satira, la battuta presuppongono relazioni e l’abitudine a sorridere insieme di un’esagerazione e la complicità di chi ne conosce i limiti ed è capace di fare il tifo per nuovi apprendimenti.

La proposta è impegnarci sistematicamente per l’autonomia e la consapevolezza di ogni essere umano, è lavorare tenacemente perché le relazioni siano sempre possibili, insegnando con serietà tecniche di comunicazione sana, proponendoci severamente come testimoni di relazioni felici.

Abbiamo paura e la riconosciamo e, attraverso le analisi di realtà, agiamo la protezione.

Sperimentiamo libertà adeguate che manifestino il permesso di essere liberi, ma anche, sperimentiamo la protezione di sé e degli altri/e in un territorio, perdonandoci di non essere forti sempre, perfetti sempre, veloci e seducenti sempre: tutto questo è prevenzione ed è energia contro il potere e, alla lunga, contro ogni terrorismo.

(1)   Eric Berne, Principi di Terapia di Gruppo, Astrolabio, 1986, pp.181-82

Editing: Enza Chirico

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